
E ho riso come chi ha molto pianto!
“E ho riso come chi ha molto pianto!” non è mia questa frase, l’ho letta tempo fa da qualche parte, non ricordo dove, ma mi è entrata in testa e l’ho fatta mia.
Non scrivo da un pò di tempo e tornare a scrivere qui per me è una grande gioia. Di solito non amo parlare di me, anche se già qualcosa di me qui l’ho raccontata. Ma oggi voglio raccontarvi una storia per me molto importante.
Si tratta di quella situazione che si insinua nella tua vita, te la stravolge e ti cambia per sempre.
Inizi, così, piano piano, a cambiare il tuo modo di vedere, di pensare, di agire, di vivere e affrontare in un certo modo tutte le sfide che la vita ti pone davanti. Ma poi ti rendi conto anche che in fondo, nonostante tutto sei una persona davvero fortunata.
E inizi a pensare che fuori dalla tua zona di confort c’è qualcuno che poi non è così tanto fortunato, c’è qualcuno che sta lottando per qualcosa o per qualcuno.
C’è qualcuno che ha bisogno di te, delle tue attenzioni, di qualcosa di tuo a cui in fondo puoi rinunciare perché tu ne hai abbastanza da poter vivere tranquillamente.
Ho riflettuto tanto, mi sono documentata, ho fatto ricerche.
Ma soprattutto ho riflettuto su me stessa e ho preso una decisione.
Per me i capelli sono molto importanti. Ne ho sempre avuto cura, utilizzo sempre prodotti adatti, evito quanto più possibile di trattarli con colori o stiraggi aggressivi e frequenti. Ma soprattutto ne ho tanti.
Ci sono persone che purtroppo hanno perso i propri capelli a causa del tumore. Perdere i capelli significa perdere la propria identità. Significa rimanere nudi.
E forse io non so bene cosa significhi perdere i capelli, perché non li ho mai persi, se non qualche ciocca durante il cambio di stagione, ma mi sono immedesimata in tutte quelle persone, uomini e soprattutto donne, che si sono guardati allo specchio e si sono visti diversi, cambiati, persi, distrutti.
Ed io non potevo rimanere lì ferma a pensare, dovevo fare qualcosa.
Ho trovato un’associazione a Caltanissetta, Progetto Luna, che ha un obiettivo ben preciso: sostenersi reciprocamente e diffondere la cultura della diagnosi precoce.
Ho conosciuto anche la presidente, Ersilia Sciandra.
Ersilia mi ha raccontato la sua storia e quella di Progetto Luna.
Ho scritto di Ersilia, della sua associazione e delle parrucche solidali su Balarm.
Così dopo essermi informata per bene decisi di farli allungare e poi donarli.
Non è stato facile far allungare i capelli. Li ho ricci e più allungano più pesano e più perdono forma. Hanno bisogno di maggiori e frequenti cure.
Non ho tagliato i miei capelli per ben due anni e mezzo. Li curavo, mettevo balsamo e creme nutrienti, non li stiravo, evitavo persino di mettere schiuma o lacca per far sì che non si sfibrassero.
Poi andai dalla parrucchiera, che legò i miei capelli in quattro trecce lunghe 22 cm ciascuna e zac!
Ad ogni taglio corrispondeva una mia risata. E gli occhi diventavano sempre più lucidi.
E ho riso come chi ha molto pianto! Ho provato una felicità indescrivibile! Guardavo quelle trecce ed ero felice. I miei capelli corti erano per me una grande soddisfazione.
Mandai subito un messaggio ad Ersilia per dirle che avevo tagliato i miei capelli. L’indomani ho incontrato Ersilia e donai i miei capelli: è stata un’altra incredibile emozione.
Dentro di me un turbinio di emozioni, gioia e felicità.
I miei capelli verranno spediti, assieme ad altri, alle dipendenti di una fabbrica di parrucche che metteranno a disposizione le loro abilità e il loro tempo libero per il confezionamento. Una volta confezionate e con il supporto di un parrucchiere professionista la donna che ne avrà necessità potrà scegliere il colore di capelli e il modello più indicato per il proprio viso.
Questo gesto mi ha reso felice ed orgogliosa e renderà felice la donna che riceverà i miei capelli.
Donare riempie il cuore, ti fa stare bene con te stessa, con gli altri.

