Cimitero Angeli di Caltanissetta
Avete mai pensato di visitare un cimitero e rimanere affascinati dalla sua arte e bellezza?
Il Cimitero di Caltanissetta è, infatti, un monumento a cielo aperto, quasi un museo in cui il visitatore viene quasi catturato dal pittoresco e dal sublime presenti; è chiamato Angeli per la quantità di angioletti disseminati dappertutto ed è ricco di opere artistiche e architettoniche che meritano grande attenzione.
Il cimitero Angeli di Caltanissetta venne realizzato nella seconda metà dell’Ottocento e la sua realizzazione si inserisce nella grande trasformazione urbanistica della città.
Un tempo era definito monumentale, oggi purtroppo ha perso questo titolo, ma è un posto da visitare assolutamente.

Oltrepassato l’ingresso, il visitatore viene accolto da un lungo viale e immerso in una vera e propria galleria di monumenti e bellezze artistiche. Tombe, cappelle, decorazioni egizie, pinnacoli gotici, fregi rinascimentali, ornati spettacolari, strutture più o meno solenni, contenitori ridondanti, segni retorici che celebrano l’esistenza ormai trascorsa, lasceranno lo spettatore a bocca aperta. Antico, moderno e contemporaneo si mescolano accompagnando il visitatore tra le bellezze dei viali in un silenzio attonito, quasi sublime.
Sottile è la linea tra visibile e invisibile, finito e infinito, omogeneità e disomogeneità di stili, forte è lo stupore. Il senso del mistero della morte e del finito serpeggia tra le monumentali cappelle gentilizie che artisticamente e architettonicamente esprimono un forte valore simbolico emotivo, quasi un ritorno alla religiosità e alla spiritualità, con una conseguente tensione verso l’infinito.
Le opere sono degli architetti Pasquale Saetta e Alfonso Barbera e degli scultori Francesco Biangardi (angioletti) e Michele Tripisciano (gruppo in marmo per la cappella gentilizia del Conte Testasecca; busti dei baroni Morillo e Lanzirotti).
